Il Consiglio degli Stati frena gli attacchi contro il servizio civile!

Il Consiglio nazionale ha lanciato nella primavera del 2017 un attacco frontale contro il servizio civile. Il Consiglio degli Stati dà ora al servizio civile ancora un po' d'aria per respirare. La Federazione svizzera del servizio civile CIVIVA si mostra sollevata dalla decisione odierna del Consiglio degli Stati.

Il Consiglio degli Stati rigetta due mozioni con le quali il Consiglio nazionale voleva indebolire in maniera importante il servizio civile. Il servizio civile non deve passare sotto il DDPS. Si rinuncia inoltre all'uniforme per gli astretti al servizio civile. “La ragionevolezza del Consiglio degli Stati dà almeno a corto termine di nuovo un po' di aria per respirare al servizio civile“, afferma il copresidente di CIVIVA Samuel Steiner riferendosi alla decisione odierna.   Resta infatti pendente un'altra mozione nefasta la quale chiede che in futuro in caso di passaggio dall'esercito al servizio civile possano essere contabilizzati solamente la metà dei giorni di servizio già prestati. “Molto più ampio, tuttavia, è il piano del Consiglio federale, che mette fondamentalmente in discussione parità di trattamento per quanto concerne l'obbligo militare“, afferma la copresidente di CIVIVA e consigliera nazionale Lisa Mazzone (Verdi). Le misure annunciate in novembre dal Consiglio federale colpirebbero duramente il servizio civile. Le ammissioni al servizio civile devono diminuire nettamente per contribuire a garantire gli effettivi dell'esercito. E questo nonostante il fatto che tutti i rapporti ufficiali su questo tema (da ultimo il rapporto del gruppo di studio Obbligo di servire del 2016) sono arrivati alla conclusione che gli effettivi dell'esercito non sono minacciati dal servizio civile. La procedura di consultazione sulle misure del Consiglio federale sarà lanciata nell'autunno 2018.

Comunicato stampa della Federazione svizzera del servizio civile CIVIVA sulla decisione odierna del Consiglio degli Stati.